Pensare di arrivare in Germania senza conoscenze linguistiche, senza titoli di studio ma con molte pretese (posto di lavoro invidiabile, stipendio da favola, affitto pagato e un massaggio ai piedi ogni sera) porta a un solo risultato: un fallimento totale.
Non solo quelli che vogliono scoraggiare chi parte ma anche chi è già partito e continua a sputare nel piatto dove sta mangiando. Probabilmente perché non amo questo genere di atteggiamento a priori ma sentir parlare di “mangia patate”, “maledetti crucchi” e “tedeschi dimmerda” mi fa saltare l’embolo. Inciso: non sopporto nemmeno chi ne critica il modo di mangiare..come si suol dire: ognuno è padrone a casa propria.
Proprio oggi è stato pubblicato un mio articolo sull’Hartz IV e sul sussidio sociale in Germania e la risposta di una lettrice è stata “ma andare a lavorare?” mentre un altro personaggio ha iniziato a farneticare su chi paghi questi sussidi (risposta: chiunque paghi le tasse) e mi sorge il sospetto volesse semplicemente agitare gli animi alla “Rivolta contro il governo ladro”.
Sarò cruda: se non vi piace il posto in cui state andatevene. Lo dico sempre, l’ho detto a una delle mie più care amiche anche se so che il saperla distante mi ucciderà. Lo dico perchè trovo rivoltante l’atteggiamento di chi sputa nel piatto dove mangia e incoraggia gli altri a fare altrettanto.
Anche perchè è tutto talmente soggettivo che ascoltare gli altri ha senso fino ad un certo punto 🙂
Anche perchè è tutto talmente soggettivo che ascoltare gli altri ha senso fino ad un certo punto 🙂
Grazie per aver citato il mio articolo!
Concordo con te in ogni parola, brava Samanta!
Un abbraccio 🙂