“Vorrei dirti che”.
Quante volte ci capita di iniziare un’email oppure una lettera con queste parole? A me capita spessissimo, credetemi. In più di un’occasione mi sono ritrovata a dover affidare queste parole al vento e sperare arrivassero a destinazione. Spesso, poi, sono le parole che avremmo voluto sentire quando più ne avevamo bisogno. Sono le rassicurazioni di chi dovrebbe amarci sopra ogni cosa e a volte dà per scontato il nostro affetto.
In occasione del mio trentesimo compleanno ho deciso di pubblicare questa lettera. Mesi addietro, infatti, dedicai queste parole alla me di 25 anni fa. È anche grazie a lei, con le sue trecce un po’ storte e il grembiule allacciato stretto, che sono diventata la donna che sono. Di questa donna, inutile a dirsi, vado proprio fiera.
Tabarca, Agosto 2017
Ci sono un sacco di cose che vorrei dirti, lo sai? Desidero farlo perché so che nessuno, altrimenti, lo farà e questa consapevolezza, a modo proprio, mi rattrista. Ho scelto di scriverle, di imprimere queste parole su carta, perché so quanto questi ammassi spesso confusi di lettere ti sappiano, chissà mai il perché, offrire consolazione, riparo, spesso sicurezza.
Vorrei dirti di avere pazienza.
Spesso le risposte arriveranno quando meno te lo aspetti. Te le ricordi le giornate passate a scrivere lettere, parole, frasi spesso senza senso apparente? Te la ricordi la soddisfazione di essere l’unica bambina che ha iniziato la scuola elementare sapendo leggere e scrivere, oltre che far di conto? Ecco, vorrei che sapessi che i successi, quelli che contano sul serio, richiedono la stessa passione di quei pomeriggi passati con la matita in mano ed un abecedario di fronte a te. Non sarà la fatica a far la differenza, bensì quel sorriso inconsapevole che non ti ha lasciata mai, nemmeno dopo l’ennesima “f” minuscola uscita un poco sbilenca.
Vorrei dirti di avere speranza, fiducia e, perché no?, un pizzico di follia.
Vorrei che non smettessi mai di credere: in te stessa, in chi ti sta intorno, nelle logiche un poco strane di questo universo fatto di finte casualità e di destini che ci uniscono gli uni agli altri. Sorridi, sempre, invece di chiuderti poco a poco dietro a muri pesanti fatti di silenzio, riservatezza e sospetto. Vorrei che, nonostante le piccole e grandi delusioni, non smettessi mai di sorridere ed andare avanti.
Tabarca, Agosto 2017
Vorrei dirti di avere coraggio.
Non aver paura di esser giudicata perché diversa, non aver paura delle parole di chi vede la tua famiglia a pezzi e pensa che “ve la siate cercata”. A volte è difficile, lo sai?, esser gemme un poco grezze in un mare di sassolini luccicanti ma tutti uguali.
Non avere paura di aprire la bocca e parlare, non temere il suono di quella voce che, spesso, fatichi a riconoscere come tua: anche se pensi che non sia così, qualcuno che ti ascolta ogni tanto c’è. Non avere paura di dire di no, anche quando la risposta che otterrai sarà “Ma non ti vergogni? Dovresti proprio vergognarti, sai?”. Non permettere a nessuno di giocare con sensi di colpa stupidi e infondati perché, credimi, è un gioco senza vincitori e che, tutt’al più, si conclude con un pareggio in cui a farla da padrone sono silenzi scomodi e smorfie contrite.
Londra, Maggio 2012
Vorrei dirti di non nasconderti.
Non celarti dietro a vestiti troppo grandi, oppure dietro alle parole degli altri. Impedisci alla bocca altrui di plasmarti secondo un’immagine di te così distante e, a proprio modo, irraggiungibile da sembrarti quasi estranea. Non rintanarti in un angolo, non chinare lo sguardo, non abbassare la voce.
Ricordi tutte le volte in cui ti hanno detto “Tanto quello che hai da dire non interessa a nessuno”? Ecco, vorrei che realizzassi che sono frottole, balle buone solo a tenerti a bada perché un cuore ed un cervello come i tuoi, troppo spesso, fanno paura. Ci saranno momenti in cui ti sentirai piccola, stupida, impotente, incapace, un fallimento cosmico. Vorrei che sapessi che non è vero. Proprio per niente.
Vorrei che sapessi che sei importante, anche se nessuno te lo ha mai detto, che sei amata, anche quando ti senti un peso che puzza di rifiuto e di delusione, che sei bellissima, anche quando lo specchio ti vorrebbe convincere del contrario. Ricordati: le cose più belle si nascondono dentro di noi e nemmeno gli occhi più allenati, spesso, le colgono subito.
Saarbrücken, Agosto 2013
Vorrei dirti di lasciare andare, ma di non dimenticare.
Non dimenticartene: chi ci lascia spesso non ci abbandona e chi, al contrario, ci ha abbandonati non è mai stato veramente “nostro”. Vorrei che riuscissi ad aprire le mani, invece di stringere i pugni. Apri le mani, poi le braccia e poi il cuore, sorridendo di ogni giorno di sole che questa vita ha deciso di regalarti.
Olhão, Ottobre 2018
Vorrei dirti che sei al sicuro, ma non posso.
Vorrei proteggerti, lo sai? Lo vorrei sul serio. Vorrei prenderti per mano, quando tutto si farà buio, quando i sorrisi di chi tanto hai amato si tramuteranno nel ghigno storto di quell’orco disgustoso.
Vorrei dirti di non sentirti in colpa, di non giudicarti severamente per un crimine che non hai commesso, di non pensare nemmeno per un istante che certe cose, davvero, succedono solo alle persone cattive. Sarebbe bello poterti stringere forte e, senza pensarci due volte, correre via, scampare a quell’incubo surreale in cui persino un mucchio di ossa ti sembrerà troppo pesante.
Vorrei implorarti di non chiudere la bocca, ma di aprirla per chiedere aiuto. Vorrei accarezzarti i capelli ogni volta che piangerai, di nascosto, chiedendoti cosa ne sarà di te, dei tuoi sogni, di quella vita che non riuscirai mai, nemmeno con tutta la buona volontà del mondo, ad allineare alle aspettative altrui. A volte, credimi, le risposte arriveranno quando meno te lo aspetterai.
Torino, Marzo 2014
Soprattutto, vorrei dirti che ce la farai.
Nonostante le mille cadute di un percorso ad ostacoli spesso un po’ troppo fetente, ce la farai. Ricordati che sei più forte e resiliente di quanto immagini e che riuscirai a rinchiudere gli orchi negli armadi ed i demoni in un’anfora di pietra. Non dimenticare che sei la piccola grande eroina della tua storia e che, davvero, nessun drago riuscirà mai a spegnere quel fuoco spesso incontrollabile che hai dentro. Mi raccomando, poi, sii clemente innanzitutto con te stessa, fiera di quello che hai, eccitata di fronte a quanto potrai raggiungere.
Vorrei dirti che sono fiera di te.
So bene che, questo, nessun altro te lo ha mai detto. Sono fiera di te e della donna appassionata, folle e forse un po’ selvaggia diventerai. Sappi che ti amo come si amano le cose belle, preziose e un poco fragili che ci fanno bene al cuore. Vorrei che te ne ricordassi nei momenti più bui. Vorrei che ti ricordassi che sei
bellissima amata coraggiosa selvaggia libera
autentica eccezionale insostituibile.
Sarà questo tuo essere te stessa a salvarti e a permetterti, qualche volta, di salvare anche chi ami. Non svenderlo ma regalalo senza voler nulla in cambio. Ricordati, nel tuo piccolo, di fare la differenza e credimi: andrà tutto per il meglio.
Samanta
4 thoughts on “Vorrei dirti che: lettera alla me bambina”
Che splendida lettera che hai dedicato alla te bambina, sono tutti auguri che credo chiunque vorrebbe fare alla propria se. Quello che mi ha colpita di più è il lasciar andare ma non dimenticare, un augurio che purtroppo ho iniziato a mettere in pratica da pochi anni, vorrei aver iniziato prima.
Eh lo so quella è la parte difficile. È una lezione che si impara in anni ma che, una volta imparata, vale la pena di custodire e di praticare… un abbraccio!
Leggere queste parole mi ha emozionato: sarebbe bello che qualcuno ci scrivesse una lettera cosi’, per incoraggiarci nei momenti difficili e spingerci a volare nell’incertezza. Amo scrivere e rileggere le mie parole mi serve per capire quanta strada sono riuscita a fare. Quando e’ nato mio figlio ho iniziato a scrivergli una lettera per ogni suo compleanno da dargli quando sara’ piu’ grande. Ora so che sara’ un regalo bellissimo. Buona vita! P.S. anch’io mi sono laureata a Torino, una citta’ che adoro.
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Che splendida lettera che hai dedicato alla te bambina, sono tutti auguri che credo chiunque vorrebbe fare alla propria se. Quello che mi ha colpita di più è il lasciar andare ma non dimenticare, un augurio che purtroppo ho iniziato a mettere in pratica da pochi anni, vorrei aver iniziato prima.
Eh lo so quella è la parte difficile. È una lezione che si impara in anni ma che, una volta imparata, vale la pena di custodire e di praticare… un abbraccio!
Leggere queste parole mi ha emozionato: sarebbe bello che qualcuno ci scrivesse una lettera cosi’, per incoraggiarci nei momenti difficili e spingerci a volare nell’incertezza. Amo scrivere e rileggere le mie parole mi serve per capire quanta strada sono riuscita a fare. Quando e’ nato mio figlio ho iniziato a scrivergli una lettera per ogni suo compleanno da dargli quando sara’ piu’ grande. Ora so che sara’ un regalo bellissimo. Buona vita! P.S. anch’io mi sono laureata a Torino, una citta’ che adoro.
Che bella idea, quella delle lettere a tuo figlio! 😀